Archivio | febbraio, 2012
15 Feb

Cantiere poesia

Quel Vecchio
riguarda
se stesso allo specchio.
Chi è? 
Che strano,  son’io
quel riflesso. Adesso
 io sono
lo stesso di altro
che fui che sarò
espulso da stati
di stadi più bui.
– 
Mi vedo e non sono:
la “mia”
mente è  una rima,
nel vuoto, brillante
del Sempre,
in tutt’Altro tutt’Uno.
– 
Non sente se stessa,
la mente,
clonata al casuale
consueto
corpaccio in declino di vecchio
demente,  pria
adolescente,
creato bambino.
– 
Da vincoli scevra,
vuole essere pura
la mente,
non virtuale,
né incarnata:
un continuo fiorente
in eterno gioire
di Luce.

Paolo Santangelo

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IL VECCHIO E LO SPECCHIO

12 Feb

Quel Vecchio
riguarda
se stesso allo specchio.
Chi è?
Che strano, son’io
quel riflesso. Adesso
io sono
lo stesso di altro
che fui che sarò
espulso da stati
di stadi più bui.

Mi vedo e non sono:
la “mia”
mente è una rima,
nel vuoto, brillante
del Sempre,
in tutt’Altro tutt’Uno.

Non sente se stessa,
la mente,
clonata al casuale
consueto
corpaccio in declino di vecchio
demente, pria
adolescente,
creato bambino.

Da vincoli scevra,
vuole essere pura
la mente,
non virtuale,
né incarnata:
un continuo fiorente
in eterno gioire
di Luce.